Un atmosfera musicale decisamente amorevole e familiare, ideale colonna sonora per le festività ormai alle porte.
Ho sentito che Alpine Drive era la canzone perfetta per concludere l'album in quanto rappresenta la fine di un viaggio. I sentieri che percorriamo sono imprevedibili, complicati e lunghi, ma alla fine tutti stiamo cercando di trovare la strada di "casa". La casa intesa anche come una persona, un luogo, o un sentimento in cui troviamo la pace. Mentre stavo scrivendo questa canzone ho immaginato gioiose riunioni con la famiglia e gli amici. L'eccitazione di avere i propri cari che tornano a casa dal college, da un turno di lavoro o l’atmosfera che si respira durante le vacanze. AEON STATION
“L’album di debutto del nuovo progetto di Kevin Whelan dei Wrens, Aeon Station.
Nel 2014, i Wrens avevano fatto sapere di aver firmato un contratto discografico e di avere un album quasi pronto. Poi però, nonostante Kevin Whelan avesse detto che le canzoni “erano fantastiche”, Charles Bissell si era “tirato indietro, insistendo che le sue canzoni non erano finite”. A quanto pare, dovremo aspettare ancora un tempo indefinito per il seguito dell’ultimo album della band, The Meadowlands, uscito ormai quasi 20 anni fa: Whelan ha infatti annunciato un album solista a nome Aeon Station, Observatory, in uscita il 10 dicembre per Sub Pop. “E’ il meglio che ho fatto e che potrei mai fare sinceramente”, spiega Whelan, che ha registrato il disco in New Jersey con il fratello Greg e Jerry McDonald, chitarrista e batterista dei Wrens, la moglie Mary Ann e Tom Beaujour …”
RUMORE
“Il debutto da solista di Kevin Whelan: ex bassista nella cult band The Wrens.
Un buon disco, questo debutto di Aeon Station, che rivela in trasparenza una trama degna di un romanzo (o un film) di formazione. «È passato un mucchio di tempo dall’ultima volta che hai avuto mie notizie», recitava l’incipit di "The House That Guilt Built", breve brano d’apertura di The Meadowlands dei The Wrens alludendo ai sette anni trascorsi fra quell’album – edito nel 2003 – e il precedente.
Il successivo disco della band americana non sarebbe mai uscito, benché annunciato ripetutamente, ancora nel gennaio scorso per bocca del chitarrista e cantante Charles Bissell. Frattanto l’eco di quell’indie rock d’alta scuola – «Luminoso pop letterario», aveva proclamato all’epoca il “New York Times” – non si era smorzata. Nel marzo 2006, recensendone un concerto londinese, “The Guardian” affermò: «Dal vivo i Wrens sono senz’altro una delle migliori band del pianeta».
Qualche settimana fa, la medesima fonte ha pubblicato un’intervista a Kevin Whelan, bassista e cantante anch’egli in quel gruppo di «martiri dell’underground», per usare la definizione del cronista incaricato di ricostruire la vicenda, sfociata in una separazione acrimoniosa della quale è diretta conseguenza Observatory, debutto individuale dell’interpellato sotto l’intestazione Aeon Station.”
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