Clapo Music
Radio Date: 17/10/2016
I percorsi rapidi e brevi molto spesso sono brucianti ed effimeri.
Per questo VITTORIA IANNACONE, giovane cantante emergente, nella tortuosa salita sulla carriera musicale, si è presa il tempo necessario per essere artefice del suo destino non limitandosi allo studio del canto ma anche a quello di violino e pianoforte. In questo modo è riuscita a catturare l’attenzione di due professionisti di rilievo del settore:Diego Calvetti, già arrangiatore e produttore di artisti quali Noemi, Alessandra Amoroso, Bianca Atzei e di Claudio Poggi, noto in particolare per la produzione del primo album di Pino Daniele “Terra mia”.
IL SINGOLO
Il brano con cui l'artista si affaccia sulla scena musicale è stato scritto da Ronny Aglietti (collaboratore storico di Alessandra Amoroso) e Maria Silvia Vavolo (vincitrice di Musicultura), arrangiato da Diego Calvetti e prodotto da Claudio Poggi per la Clapo Music.
E' un pezzo dal sapore black con una melodia incisiva e di grande impatto emotivo in cui la voce di Vittoria riesce a convincere per la sua interpretazione misurata ma graffiante.
L'artista, che in questo momento è in studio al lavoro sui provini per il primo album, mentre stava realizzando il singolo di debutto è stata notata e scritturata da Mapa Music, label canadese che pubblicherà "E' colpa tua" sul mercato americano, in inglese, e sul mercato latino americano in spagnolo.
IL VIDEOCLIP
Il tempo del film è quello del ricordo: proiettato sullo sfondo è come un passato cucito addosso. Davanti allo schermo c'è la protagonista, che si illude di vivere il presente, mentre invece lo sguardo e il pensiero sono schiavi del ritmo del montaggio.
Questo il fil rouge del videoclip di E' Colpa Tua, il singolo di debutto di Vittoria Iannacone. Oppure, potremmo dire che protagonista è chiunque ascolterà il brano, e che non ci sarebbe bisogno di un videoclip per tradurre in immagini la storia narrata in una canzone d'amore, in cui chiunque potrebbe immedesimarsi.
La narrazione si conclude con la decisione di non tornare indietro: perché non si può vivere nel passato di un film ideale in cui tutto era perfetto, ma ora non lo è più.
Latlantide