RBL Music Italia
Radio Date: 13/11/2015
Di solito ciò che caratterizza una band non è solo da dove viene, ma anche e soprattutto dove sta andando. Perché è chiaro e lampante che i Brönsøn stanno percorrendo una strada tutta loro in mezzo al Frastuono, una strada che viene da molto lontano, che percorre gli anni settanta nelle sonorità e quindi anche prepotentemente gli anni novanta.
Questa è la prima cosa che salta all’orecchio: i riff potenti e al tempo stesso psichedelici di Giorgio Maria Condemi, il basso dal disegno imprevedibile e al tempo stesso suadente di Pierfrancesco Aliotta, la ritmica forte e sincera tanto cara ai Police di Vieri Baiocchi e su tutto spicca la voce di Lara Martelli, un impasto di diversi background canori che affascinano e catturano l’ascoltatore, una prova di una poliedricità autentica che ha sempre contraddistinto quest’artista.
Il risultato è impeccabile nel suo colore “sabbattiano”.
Le parole di Lara,veri stralci di poesie e improvvisazioni, prendono vita.
“Qui nel baratro tutto bene“ è un album onesto, adulto, frutto di un gioco chiamato ”improvvisazione senza obiettivi“, perché è così che nasce questa band: dal desiderio comune di quattro artisti ognuno con il proprio background, di comporre di getto e d‘impulso note, liriche, arrangiamenti.
Potremmo chiamarla urgenza: l‘importanza di comunicare dalle viscere al cuore, dal cuore alle mani, senza nessun tipo di artificio o costruzione. Tutto quello che si sente è vero.
”Qui nel baratro tutto bene“ non è un album costruito a tavolino, ma è un lavoro che rispecchia totalmente ciò di più caro e magico esiste nel mondo di un musicista: il momento in cui la composizione si fonde con qualcosa di più‘ grande , qualcosa che spesso poi viene distorto e distrutto dalla macchina del commercio: l‘autenticità‘.
Anche i testi rispecchiano totalmente questa visione: scritti in presa diretta improvvisando con il resto della band. Lara stessa afferma:“Le parole sono arrivate, poi ne ho capito il senso. Mi sono ispirata ai vagabondi del Dharma di Kerouac, ho fatto con la musica quello che di solito faccio quando scrivo poesia: ho chiuso gli occhi e ho improvvisato, ho sondato e sollevato, e credo di aver usato un linguaggio che molti hanno dentro“.
”Qui nel baratro tutto bene“ anticipato dall‘uscita del secondo singolo ”Rec&Play“ (quando Battisti incontra Jack White e i Queens of the Stone Age) è un album che va ascoltato e ri-ascoltato, che va visto suonato dal vivo e va assimilato.
BIOGRAFIA
Brönsøn nasce da una festa di compleanno violenta.
Lara Martelli (vox), Pierfrancesco Aliotta (bass) e Vieri Baiocchi (drums), si ritrovano dopo anni dall’uscita di Orchidea Porpora, disco sul quale avevano precedentemente suonato assieme. Vieri reduce da un tour con Operaja Criminale e Marina Rei conosce Giorgio Maria Condemi, diventano amici ed è esattamente il musicista che mancava per poter tornare a suonare insieme.
A novembre 2013 la prima session in sala prove e dopo appena 20 ore sono pronti i primi 8 brani di “Qui nel baratro tutto bene“. Il sound che ne deriva è la somma delle diverse esperienze e gusti musicali dei singoli componenti, scevro dell’uso di strumenti digitali e caro alla formula irruente del power-trio, un mix di 70’s e incursioni soniche, legate assieme dalla splendida e graffiante voce di Lara, che con le sue melodie gli dona un velo di pop.
“Contare” è uno dei brani più significativi del loro album d’esordio. Lara ci tiene a specificare che la scrittura di questo brano è stata particolarmente sofferta, poiché mette a nudo problematiche reali con le quali lei stessa combatte da anni: "è stato come raccontare ad uno sconosciuto tutta la follia che ho in testa da quando avevo 7 anni: la paura, il senso di inadeguatezza, l'incapacità di sentirsi normali in mezzo alla folla. Le crisi di panico che scandiscono le giornate, rendendole lunghe e dolorose; lo spiraglio di luce, la cura è la soluzione che arriva attraverso la musica che lenisce ferite anche così profonde da non poter essere spiegate a tutti. Il panico, il male di questo secolo”.
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